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Blur
Compie vent’anni "Song 2" dei Blur
di
Fabrizio Biffi
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Ci sono anniversari che ci fanno sentire solo più “vecchi” senza altri effetti collaterali. E’ il caso di un ventennale molto significativo che ha segnato la svolta post brit-pop dei Blur.
Nel 1997 usciva il loro album omonimo, seminando scompiglio soprattutto per la presenza di un pezzo dinamitardo, quella “Song 2” che nel corso degli anni ha impreziosito le playlist dei dj di mezzo mondo, incendiando le serate rock.
In una delle loro reunion recenti, passando per Roma, i Blur non hanno mancato di mettere a repentaglio la vita di parecchi spettatori quando all’ultimo bis del concerto a Capannelle hanno chiuso proprio con “Song 2” la loro performance, al netto di lividi, ecchimosi e post traumi da pogo. E’ un pezzo unico che ha la potenza e la genialità di altri brani insuperabili della storia del rock (vedi “Smells like teen spirit” dei Nirvana). Quando ti senti un po’ giù sentiti Song Two. E via, si riparte. Bisogna tenerlo d’occhio questo 1997, un anno di svolte musicali che ha registrato altre uscite discografiche memorabili con “Brighten the corners” dei Pavement”, “Either or” di Elliott Smith, “Dig your own hole” dei Chemical Brothers” e “Colour and shape” dei Foo Fighters.
Articolo del
14/02/2017 -
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