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Swell Maps
The John Peel Sessions
2025
Merge Records
di
Andrea Salacone
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A tre anni di distanza dalla recensione del libro di Jowe Head “Swell Maps 1972-1980” torniamo ad occuparci del gruppo di Nikki Sudden ed Epic Soundtracks per segnalare l’uscita delle “John Peel Sessions”, pubblicate dalla Merge Records.
Le registrazioni effettuate per il programma dell’illuminato DJ inglese rappresentano una testimonianza significativa di quanto fosse bizzarra e folgorante la musica degli Swell Maps.
La prima session (16/10/78) è forse la più irruenta. Aperta dallo sferragliare di “International Rescue” continua con l’incalzante “Harmony in Your Bathroom”, la cui melodia entra in collisione con suoni eterogenei prima di concludersi in un finale cacofonico. “Read About Seymour” è un gioiellino quasi pop eseguito con un’esuberanza sbilenca; dà l’impressione che i componenti della band ‒ oltre a Nikki Sudden, chitarra e voce, ed Epic Soundtracks, batteria, Jowe Head al basso e Biggles Books all’altra sei corde ‒ fossero in uno stato di ebbrezza giocosa durante l’esecuzione. “Another Song” e “Full Moon / Blam!! / Full Moon (Reprise)” sono febbrili e ipnotiche.
L'incalzante “Armadillo” avvia la John Peel Session del 15/5/79. Alla bolgia di suoni che chiude il pezzo (si distinguono le note pungenti di un sax free) seguono le chitarre-grattugia di “Vertical Slum” e il rock and roll accelerato di “Forest Fire”. Gli Swell Maps producono un frastuono magnifico, pieno di vitalità, incontenibile. Non è da meno “Midget Submarines”, con ritornello orecchiabile e un’orgia di suoni a sfigurarne le armonie.
L’ultimo gruppo di incisioni (18/3/80) modera parzialmente l’impeto e svela il lato più sperimentale della band. Con grande abilità e poche note Sudden e compagni dimostrano di saper creare anche atmosfere sospese e suggestive, non solo baccano. “Big Empty Field”, costruito sull’intreccio di basso e batteria e arricchito dagli armonici della chitarra, oggi lo definiremmo un brano post-rock. In “Bleep And Booster Come Round For Tea / Secret Island” il piano assume un ruolo determinante, le parti strumentali sono più articolate e gli effetti sonori stravaganti diventano marginali. In “Let's Buy a Bridge” tornano gli Swell Maps più frenetici. “Helicopter Spies / A Raincoat's Room” anticipa di un po’ di anni le sonorità elettrizzanti che caratterizzeranno i dischi dei Guided by Voices, prima di placarsi in una coda di piano che si sovrappone alla base musicale.
“The John Peel Sessions” è, insomma, un’uscita preziosa. Richiama l’attenzione su un complesso ingiustamente un po’ dimenticato e fornisce lo spunto per (ri)ascoltare i due album “A Trip To Marineville” (1979) e “Jane from Occupied Europe” (1980).
Articolo del
30/11/2025 -
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