Album raffinato e di grande pregio che ci propone integralmente la colonna sonora di “True Mothers”, il film diretto da Naomi Kawase che è stato presentato, di recente e con successo, all’ultima edizione del Festival di Cannes.
L’autore delle musiche originali si chiama Akira Kosemura ed è un compositore giapponese di trentacinque anni che ha già realizzato in passato diversi album. Quattro anni fa ha collaborato anche con Devendra Banhart che ha prestato la sua voce ad una sua composizione intitolata “Someday”.
Quando Kosemura ha ricevuto l’invito a mettere in musica le immagini del nuovo film di Kawase, lui si è dedicato anima e corpo al progetto e ha dato il meglio di sé. Ogni singolo tema musicale assomiglia ad un acquarello disegnato sulle parole dei dialoghi e sulle espressioni dei volti dei protagonisti. Una operazione molto delicata che - nei momenti più drammatici - sa diventare angosciosa e dolente. Un discorso musicale che parte dal minimalismo, dalla musica classica moderna per arrivare poi esplorare campi diversi, che vanno dal “field recording” al “crossover”, in una ampiezza di atmosfere e di suoni senza confini.
Le note del pianoforte di Akira Kosemura segnano momenti musicali importanti come quelli introduttivi di “True Mothers”, “The Doubt”, “To The Forest” e “Our Home”, ma su “First Cry”, “See The Light Of Day”, “Please Don’t Ever Forget About Me” e sulla seconda versione della “title-track” è invece il violino ad emergere con struggente consapevolezza. Un disco bellissimo, almeno quanto il film, fatto di una musicalità naturale e omogenea, che non cerca di sbalordire, ma che accompagna con semplicità, purezza e candore contenuti complessi e l’incedere delle umane vicende.
Siamo sicuri che i legami di sangue all’interno di una famiglia sono più forti di quelli che si stabiliscono nell’incontro fra due anime? Tali interrogativi vengono sottolineati da composizioni che toccano le corde più segrete dell’anima, da temi musicali di una bellezza commovente, capace di dare consolazione e conforto nei momenti di incomprensione e di dolore. Fra i musicisti che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, registrata a Tokyo, ci piace ricordare Yui, al violino, Mariko Shimaoka, alla viola, Manami Inoue, al violoncello, Saeko Kurokawa, al clarinetto, e Muneki Takasaka, alla chitarra. Da ascoltare.
Articolo del
23/10/2020 -
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