Sono passati 13 anni da quando nel 2005 gli Okkervil River pubblicarono Black Sheep Boy, ad oggi probabilmente il loro disco migliore e sicuramente l’album con il quale conquistarono l’attenzione di pubblico, critica, riviste specializzate, e in generale del panorama indipendente della cosiddetta scena americana. Il tutto anche grazie ad un’etichetta come la Jagjaguwar, che già da qualche anno sfornava nomi molto interessanti, tessendo insieme ad altre label molte delle quali ancora attive, una tela di qualità e cura maniacale delle uscite discografiche, in controtendenza rispetto alle major discografiche ormai in evidente difficoltà, costrette ad inventarsi costantemente nuove big things.
Gli Okkervil River segnarono davvero un punto importante con quel disco, che per contenuti, suoni, idea concept che ne stava al centro, soluzioni melodiche, cambi di marcia ed intenzione tenuti insieme da un songwriting ispirato, mai banale, capace di mescolare efficacemente lirismo epico a piccoli drammi del quotidiano, ancora oggi costituisce un punto di riferimento tutt’altro che datato. Negli ultimi anni, passati alla ATO Records, dopo che questa aveva rotto con il colosso RCA Records, come sotto etichetta della quale era nata, la band è diventata sempre di più la creatura di Will Sheff, sin dall’inizio comunque mente, leader, voce e autore praticamente di tutti i brani, pubblicando tra 2011 e 2016 tre dischi tutti di pregevole fattura, che però via via hanno allontanato la band dalle sonorità di Black Sheep Boy, e dei due ottimi lavori successivi, The Stage Names e The Stand Ins.
Se nel 2011 I am very far era stato accolto tiepidamente, con The Silver Gymnasium (2013) e quindi Away (2016), Will Sheff ha messo a fuoco la sua nuova poetica e un nuovo sound, più morbido, più disposto a venature “altre”, quando jazzy, quando gospel, e trovando la sua nuova dimensione. In questo percorso, In the rainbow rain costituisce probabilmente un nuovo colpo di assestamento, soprattutto in una visone attualmente più limpida e luminosa complessiva, che quindi propone un disco dove dominano le note positive, le tonalità maggiori, e i demoni del passato sembrano superati o comunque si affrontano con una consapevolezza più matura (come in Famous Tracheotomies, che apre il programma), o con un trasporto liberatorio (Love somebody). Cosa che può apparire strana se si pensa al fatto che sia stato scritto subito dopo l’elezione di Trump. Eppure Will Sheff decide che non è tempo di affilare le armi, ma al contrario di ripartire da un senso di positiva speranza, quasi che il cambiamento debba partire dal proprio io, dal proprio racconto.
Musicalmente è un disco denso di arrangiamenti, di particolari, di trame che si intersecano, forse anche troppo in alcuni casi, e dove la voce del leader, quasi strascicata ma sempre carica di vitale personalità resta un inconfondibile marchio di fabbrica. Se in The dream and the light, fa capolino un sax convincente ad innalzare la cifra più soul dell’album, o in Pulled up the ribbon la chitarra elettrica detta la trama raccolta poi da un inciso di bell’impatto, in altri momenti come Family Song o Shelter song (tra l’altro la parola song ricorre in ben 3 dei 10 titoli in programma), le atmosfere più compassate ammantate da riverberi e piccole continue puntellature, non riescono a far decollare i brani, contrariamente al feeling west coast meno filtrato, di Dont’ move back to L.A, che sembra cogliere bene nel segno. In External Actor si intravede la cifra stilistica del vecchio Will Sheff che richiama il gusto arguto e acuto degli Okkervil River che furono anche nel tono delle liriche, mentre nella conclusiva Human Being Song a emergere chiaramente è lo sguardo ottimista e pacificato dell’autore di oggi, come se dagli occhietti nascosti, quasi invisibili sotto gli occhiali dalle lenti spesse un dito, non avesse dubbi comunque a riconoscere chiaramente la sua nuova direzione, a prescindere o forse proprio in risposta ai tempi bui del suo paese. “And I've got nothing smart to say…but brother, I believe in love”
Articolo del
21/05/2018 -
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