Etereo, travolgente e politicamente impegnato. È finalmente disponibile sulle piattaforme digitali e in versione fisica il quattordicesimo album degli U2 dal titolo "Songs of Experience” prodotto da Jacknife Lee, Ryan Tedder e Andy Barlow per Universal. La band irlandese lo scorso 1 dicembre ha lanciato il fratello di "Songs of Innocence" chiudendo così il progetto artistico iniziato nel 2014 ispirato all'omonima raccolta di versi del poeta britannico William Blake.
Mentre il primo capitolo trattava tematiche personali del quartetto riguardo la loro giovinezza, Songs of Experience raccoglie nelle sue tredici tracce una serie di lettere che Bono dedica a persone e luoghi a lui cari. Possiamo infatti affermare che questa ultima creatura è un vestito cucito sopra al frontman irlandese che canta la voglia di vivere nonostante le cicatrici del passato: "Niente che possa impedire a questo giorno di essere il migliore”.
È presente anche il tema politico, molto caro alla band, dove viene messa in luce la condizione dei migranti. Bono e compagni hanno raggiunto una maturità anche musicale. La chitarra di The Edge disegna atmosfere intime e ritmi coinvolgenti. La produzione è come sempre molto curata, presentando un sound che varia tra il pop e il rock con influenze R&B senza snaturare la cifra stilistica. ingredienti per un album complesso e ricercato, che bisogna ascoltare più volte per capirne l’essenza. Un disco destinato a non essere amato dai puristi del Rock, ma che avrà sicuramente successo per la sua natura eterogenea e che potrebbe inserirsi tra le migliori uscite del 2017.
Il primo singolo “You’re the best thing about me” pubblicato in anteprima il 6 Settembre si è imposto subito come hit e avranno sorte simile “The Blackout” e “Get Out of Your Own Way” in rampa di lancio nelle radio di tutto il mondo. Uscirà anche una versione Deluxe dell’album con l’inserimento di “Ordinary Love”, “Book Of Your Heart”, "Lights Of Home" e una versione più dance di “You’re The Best Thing About Me” nata da una collaborazione con Kygo.
“Songs of Experience” - Tracklist commentata Love Is All We Have Left: Brano intimo, una sorta di intro all’album, dove viene inneggiato l’amore: "Hey this is no time not to be alive (don’t close your eyes)". "Love is all we have left”. Voce graffiante di Bono alternata al vocoder. Lights of Home: in questo pezzo ritroviamo il sound tipico degli U2, dall’assolo di "The Edge" fino alla tipica apertura vocale di Bono nel ritornello. Il testo è caratterizzato dalla voglia di rinascere. Il bisogno di uscire dalle proprie gabbie mentali per poter tornare a vivere. “I gotta get out from under my bed/ I was born from a screaming sound/ Free yourself to be yourself. If only you could you see yourself”. You’re the best Thing About Me: Traccia tra quelle uscite in anteprima come presentazione dell'album, è diventata una Hit in poche settimane. Coinvolgente, ricca di cambi di ritmo e vocalizzi di Bono che ha scritto questa canzone come dedica alla moglie: "When you look so good, the pain in your face doesn’t show // You’re the best thing about me The best things are easy to destroy”. Get Out of Your Own Way: In questo pezzo non troviamo un rock aggressivo, ma una melodia ricercata, dove è presente il classico ritornello in coro e la continua crescita del brano. Il ritmo non fa un passo indietro, quattro minuti da ascoltare tutto in un fiato e che già dopo pochi passaggi resta in testa. American Soul: In questo caso a parlare è un rifugiato che arriva negli Stati Uniti alla ricerca di “Un’ Anima Americana” e richiama all’unità il genere umano attraverso la potenza della musica. Il ritmo è martellante e in questo caso il rock sembra essere più sporco e carico di energia. Summer of Love: Diversamente da quello che si potrebbe immaginare dal titolo, questo brano non parla di una storia d’amore. Ma è una dedica verso i conflitti in Siria, infatti quando Bono parla di West Coast si riferisce alla costa occidentale del Mediterraneo, il vero epicentro della crisi dei rifugiati. Il Riff suonato da “The Edge” è qualcosa di nuovo all’interno della discografia del gruppo irlandese, ma molto piacevole. Red Flag Day: Altro brano politico della serie di “Songs of Experience”. La Bandiera Rossa rappresenta il sangue e la morte dei migranti che perdono la vita affogando in mare. Il simbolo che per le spiagge è il divieto di balneazione per mare troppo mosso, per Bono vuole essere un avviso a svegliare le coscienze riguardo la pericolosità delle traversate dei rifugiati. Un racconto quasi straziante della condizione dei migranti. The Showman (Little More Better): In questa traccia Bono si descrive in prima persona. Parla della sua maturità artistica, sperando che il pubblico possa apprezzare il suo “Mal di cuore”. È lui lo Showman capace di capire come può essere “Little More Better”. Il Sound ricorda molto “Kasabian", distante rispetto agli altri pezzi che compongono l’album. The Little Things That Give You Away: Una ballad mistica alla “U2” maniera. "The Edge” entra in scena con un crescendo e il brano prende carattere velocemente. La voce di Bono si apre sia a metà brano che durante il finale. Torna la tematica della raggiunta consapevolezza e della speranza verso il futuro. “All my tasks are so Thankless, and all my innocence has died”. Bono esplicita la morte della sua Innocenza. Landlady: In “Padrona di casa” ritroviamo la dedica alle donne e al loro potere di accudimento. Nella prima parte del brano c’è un approccio intimo, dove la produzione è leggera per poi cambiare ritmo nel finale. The Blackout: Seconda traccia lanciata sul mercato del nuovo album, piena di interludi che preparano Bono a un ritornello che resta in mente già dopo il primo ascolto. Love is Bigger than Anything n Its Way: Un testo che probabilmente vuole essere un monito ai figli. Un insegnamento che arriva da una persona matura, “esperta” e che spesso ha messo avanti a tutto l’amore. “L’amore è più grande di qualsiasi altra cosa sulla sua strada”. 13 (There is a light): Intimo ed emozionante dove la voce di Bono crea atmosfere oniriche. In “Perché questa è una canzone per qualcuno come me” oppure nel ritornello “C’è una luce che non riusciamo sempre a vedere, ma non lasciamo che si spenga” possiamo leggere la strenua difesa della propria persona, che ha subito molti colpi, ma il passato le ha insegnato che c’è sempre una luce per la quale combattere
Articolo del
06/12/2017 -
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