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Motörhead
Under Cover
2017
Silver Lining Music / Motorhead Music
di
Giancarlo De Chirico
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Dopo la morte del leggendario Lemmy Kilmister, avvenuta nel mese di dicembre del 2015, gli altri due membri dei Motörhead - Mikkey Dee e Phil Campbell - avevano dichiarato che la storia della band sarebbe finita lì. Non ci sarebbero stati altri album in uscita con quello stesso nome. La cosa era piuttosto verosimile considerata l’unicità della figura di Lemmy, del suo timbro vocale, del suo modo di suonare il basso e del suo carisma, ma adesso ci ritroviamo tutti ad ascoltare 'Under Cover', album postumo, comunque molto interessante.
Si tratta di un album di cover che contiene undici tracce di classic rock, hard rock e musica punk registrati dal gruppo fra la pubblicazione di “March Or Die”(1992) e quella di “Bad Magic”(2015). Sappiamo bene come i Motörhead erano davvero unici nel saper trascendere le differenze di genere nell’ambito della musica rock: per Lemmy un buon pezzo di musica era e restava tale, non importa se classificato punk oppure metal o ancora hard rock. Ecco perché fra le undici “cover version” presenti nell’album troviamo brani che vanno da Breaking The Law dei Judas Priest a God Save The Queen dei Sex Pistols, da Starstruck dei Rainbow di Ritchie Blackmore a Cat Scratch Fever, un classico di Ted Nugent, o ancora da Shoot’em Down dei Twisted Sister a Rockaway Beach dei Ramones (il gruppo punk preferito da Lemmy). Non potevano mancare due classici come Jumpin’ Jack Flash e Sympathy For The Devil dei Rolling Stones, mentre Hellraiser di Ozzy Osbourne non è una vera e propria cover, dato che il brano era stato scritto dallo stesso Lemmy, insieme a Ozzy e a Zakk Wylde. Da segnalare anche l’esecuzione ruvida e rancorosa di Whiplash, dei Metallica, ma la vera sorpresa è l’inserimento nella raccolta di 'Heroes' di David Bowie, l’ultima registrazione effettuata da Lemmy prima di morire.
Proprio il tributo al Duca Bianco è il pezzo migliore del disco, la vera novità per i fan dei Motörhead: una esecuzione molto sentita, un episodio memorabile che consegna Lemmy in maniera definitiva alla storia del Rock. Conosciamo tutti l’integrità artistica e musicale di un gruppo come i Motörhead: vi possiamo assicurare che non c’è alcuna volontà di andare a raschiare il fondo del barile. Le cover erano l’unico materiale d’archivio rimasto da pubblicare. Da quello che ci risulta, ce ne sono altre (Lemmy, Phil e Mikkey si divertivano ad eseguire cover durante le loro session in sala di incisione), ma non sapremo mai se saranno oggetto di una ulteriore pubblicazione oppure no. Per adesso ci basta così. Il disco è valido, ha un ottimo impatto e va a colmare delle lacune a quanti sono in possesso di tutto il materiale ufficiale fin qui pubblicato dalla band. Sparatelo a volume alto, Lemmy da lassù ve ne sarà grato!
Articolo del
08/09/2017 -
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//www.youtube.com/embed/J06yQb4lbPk
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