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Moostroo
Musica per adulti
2016
Hasthag
di
Claudio Prandin
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Dopo due anni dal disco di esordio ritorna il Moostroo, band composta da Dulco Mazzoleni (voce e chitarra), Francesco Pontiggia (basso) e Igor Malvestiti (batteria). È un disco che appare più maturo del precedente e propone un post-rock suddiviso in parti armoniche ricche di arpeggi e momenti più ruvidi ed elettrici. La voce presenta un piglio grintoso e caratteristico che riesce a distinguersi e ad affermare le sue peculiarità anche se ricorda in qualche modo i grandi classici del più colto e raffinato cantautorato italiano passando dall’eleganza di DeAndrè e Paolo Conte per arrivare alla più recente causticità dei CSI e dei Marlene Kuntz. L’aspetto migliore del disco sta comunque nell’alternanza di parti arpeggiate e parti strumentali più robusti, mettendo in risalto una piacevole dualità; l’esempio migliore è l’apripista Meteora che comincia con un bellissimo e caldo arpeggio per poi aprirsi in una cavalcata elettrica di sicuro impatto. Anche in Spolpami compare un bellissimo intreccio di chitarre che si snoda in un loop molto godibile. Il basso di Oblio invece accentua l’aspetto indie del disco; ma la vera chicca è Usura, brano bislacco in cui compare il compositore/cantante/produttore Luca Barachetti che oltre a prestare la sua voce teatrale e sconclusionata ha anche scritto il testo; bellissima la parte strumentale con un meritevole assolo di chitarra. L’ascolto di questo album mi ha fatto pensare allo strabismo di Venere, quel difetto che non corrompe affatto la bellezza della dea dell’amore ma al contrario ne accentua il valore; infatti Musica per adulti è un bellissimo disco seppur con un lieve difetto: in alcune tracce ricorda troppo le canzoni a cui inevitabilmente sembra ispirarsi; soprattutto Regalami evoca Amico fragile di DeAndrè e Oblio rammenta i migliori brani dei Litfiba. Ripeto comunque che questo difetto risulta veniale e non contamina affatto la validità e la bellezza del disco.
Articolo del
16/01/2017 -
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