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Radio Moscow
Magical Dirt
2014
Alive Natural Sound Records
di
Giuseppe Celano
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Un ritorno più che gradito quello dei Radio Moscow e del loro torrido blues hendrixiano che omaggia anche i Led Zeppelin, cita i Cream e tutto quel mondo gravitante attorno alla pentatonica.
Le chitarre sovraincise di Parker si danno la caccia mordendosi l’un l’altra, attaccate come un mastino infernale alle calcagna (So Alone). Rancho Tehama Airport è un boogie roccioso pieno di cambi di tempo, accelera e rallenta in base all’ispirazione di Parker. In questo disco il suono delle chitarre rimane sempre molto blues ma sembra registrato meglio. Il suo bending, le ribattute e gli stop and go non si lasciano desiderare evitando il deja-vu e creando un piacevolissimo effetto vintage.
Si spinge forte sul blues classico di Death Queen, singolo che aveva anticipato l’uscita di questo Magical Dirt. Molto meglio fa la successiva Sweet Lil Thing, anthem rock-blues ancestrale fatto di chitarre acustiche slide e ritmica tribale, la voce è sapientemente manipolata da effetti mentre in sottofondo la chitarra dolente fa il resto. Da manuale. Arrivati al quarto disco il passo in avanti è evidente e significativo. Parker si è occupato della registrazione di chitarre e batteria, avvalendosi anche di Paul Marrone alle percussioni e Anthony Meier al basso. È piacere liquido lasciarsi trasportare dal flusso funky dei brani e dalla scioltezza di questi cavalli di razza prodotti dal buon Parker. Bridges ne è un chiaro esempio, forte di un’armatura elettrica che nasconde una tribale anima acustica è uno degli highlight assoluti del disco bissata dall’altrettanto valida, anche se più canonica, Gypsy Fast Woman. Assoli torrenziali da erezione, e riffoni belli pieni, fanno da supporto per le siringhe di wah-wah a cannone che esplodono dalla sezione centrale in poi.
Ma è sul finire di quest’avventura, in piena decade Seventies, che il nostro Griggs dà il meglio di sé esplodendo con Before It Burns, cavalcata psichedelica che frulla Santana e il suo mood sudamericano con le spezie dell’oriente, una flagranza arabica che danza intorno al rifferama squisitamente blues. A sigillare il tutto ci pensa Stinging, take degna di John Lee Hooker che mostra l’animo più melodico dei Radio Moscow. Se ce ne fosse ancora bisogno, Parker dimostra di essere un ottimo musicista allo stesso modo con cui è un compositore capace e mai pago.
Articolo del
25/07/2014 -
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