L’atteso ritorno sulle scena di Kate Bush, superba “vocalist” inglese degli anni ottanta, capace di attanagliare e sconvolgere chiunque con la profondità e l’ampiezza delle sue corde vocali, coincide con un doppio album raffinato e complesso, che merita un ascolto prolungato ed attento. Non si tratta di musica di facile ascolto, si sono perse le leggerezze pop di “Cloudbusting” per esempio, ma l’artista riesce a scavare ancora meglio dentro di sé e ci regala un album che offre deliziosi spunti acustici, richiami alla musica d’ambiente e preziose armonie trasformate in canzoni. La divisione tematica dei due dischi contiene evidenti citazioni “new age” come “A Sea Of Honey”, il primo disco, e “A Sky Of Honey”, titolo del secondo cd. Ma bisogna precisare che Kate Bush non è un’artista alla moda e che questi riferimenti alla straordinaria bellezza della Natura che ci circonda e in un certo senso ci ospita ogni giorno che passa, sono da sempre per lei motivo di indagine e spunto creativo. Vi segnaliamo in modo particolare, sul disco dedicato al Mare, “King Of The Mountain” una stupenda “piece” elettronica, dalla quale emerge la voce di Kate, incantevole e soffusa, un brano come “Bertie”, episodio deliziosamente folk, e una ballata davvero ammaliante come “How To Be Invisible”, che emerge all’interno di altre delicatezze per piano e voce. Per quanto riguarda invece il disco dedicato al Cielo, che inizia con un incredibile fraseggio fra Kate e gli uccelli in volo, con un pianoforte in sottofondo (roba da brividi), sorprendono le costruzioni armoniche di “An Architect’s Dream”, ipotetica colonna sonora di qualsiasi vostro sogno, e brani come “Sunset”, dove ritornano i piacevoli vocalizzi della Kate Bush che conoscevamo, e come “Something In Between” e “Aerial Tal” , un vero e proprio volo della mente e del cuore che si tengono per mano verso orizzonti infiniti, accompagnati dalla voce di Kate Bush, unica e inimitabile, protettiva e soave, luminosa e poetica, l’Angelo Custode che tutti vorrebbero accanto. Un album che porta con sé un senso del Sacro, visto all’interno delle cose della Natura, un disco romantico e sognante, ma pur sempre moderno ed avvincente.
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