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Valentina Lupi
Atto Terzo (ANTEPRIMA: in uscita l'11 febbraio 2011)
2011
Alibumayé Records/Audioglobe
di Giuseppe Celano
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Valentina Lupi è un nome che rimbalza da tempo sulla bocca di molti addetti ai lavori; oggi con il disco sottomano non possiamo che trovarci d’accordo con i suoi sostenitori.
Dopo un lungo periodo di riposo forzato, la Lupi riapre le danze con l’intro di Dove sei che richiama alla memoria le inclinazioni vocali di un’altra donna, siciliana, che ha dettato legge per un lungo periodo sulla nostra penisola. Stiamo parlando di Carmen Consoli, ma attenzione perché l’accostamento con la cantantessa si ferma qui. Valentina crea un mo(n)do tutto suo di cantare la vita, attraverso la sua musica, che non lascia spazio a cloni. Il suo ritorno sembra ispirato e a fuoco, si districa con facilità fra blues (Il modo migliore) e brani più diretti (La mia colpa) dall‘andamento ritmico travolgente; organo in sottofondo e chitarra sul bridge, sostenuto dalla particolare melodia sprigionata dalla sensuale voce, rendono questi brani dei veri killer. Al di là del Bene e del Male mostra testi taglienti, come schegge di vetri rotti, e parole erosive che ledono il cervello piazzandosi su ritmiche vicine, per alcune soluzioni, agli ultimi Queens Of The Stone Age (non fate quella faccia, è proprio cosi!). Ma è nelle parti più delicate che esce fuori l’anima di questa donna tanto lucida e capace di tirare fuori unghie affilatissime quanto fragile e dolce (Quello che vorrei). Nelle atmosfere di Antieroe sembra di sentire qualcosa del Teatro degli Orrori, la struttura del brano ricorda Pierpaolo Capovilla e soci. Nell’acustica, e conclusiva, Atto Terzo la sua voce è sostenuta dalla spoglia chitarra slide che ne esalta la timbrica delicata e potente, nei passaggi più intensi è un vero piacere sentire questa singer lasciarsi andare in saliscendi armonici che fanno sognare.
Un ritorno più che gradito.
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02/02/2011 -
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