Dopo il successo de “La fine dei vent’anni” c’era tanta comprensibile aspettativa da parte di pubblico ed addetti ai lavori verso Francesco Motta, che smaltita la stanchezza e la sbornia di un tour infinito è tornato con un nuovo album, Vivere o morire e ha in calendario per il momento “solo” quattro date del suo prossimo tour.
Il nuovo disco ha visto, nella produzione, la collaborazione di Taketo Gohara, storico producer che nel passato ha lavorato a fianco di musicisti come Vinicio Capossela, Brunori Sas, Verdena e Marta Sui Tubi.
Nella sua seconda prova sulla lunga distanza, Motta ha abbandona i suoni ruvidi del primo disco, potenti e ipnotici, pieni di batteria e voce rabbiosa, per far entrare altri strumenti, altre voci, sfumature più dolci, ritmi tutto tranne che sincopati, e accomodarsi nel salotto dei poeti romantici e maledetti.
Nel suo esordio solista, Motta ci aveva incuriosito non solo per come si era presentato ma anche per la scelta di far produrre il suo disco da Riccardo Sinigallia: ci era sembrato motivo indiscutibile per ascoltare la novità e, imprevedibilmente, al primo ascolto ne seguirono altri, decine in pochi giorni, e la sensazione di avere “fra le mani” uno dei migliori dischi dell’anno, si fece strada sgomitando.
E, di fatto, non fu una valutazione sbagliata. Il tutto fu confermato da una serie di esibizioni live generalmente sold out (e ne abbiamo viste e raccontate diverse) e che diedero il colpo di grazia: La fine dei vent’anni era proprio un discone.
L’impressione è che se il disco d’esordio sia servito a fare il botto, per così dire, e sfogare tutti gli istinti primari (musicali) di questo talentuoso trentenne il secondo disco, come dice Caparezza, è sempre il più difficile. Adesso non resta che rivederlo dal vivo per capire se il suo tasso di energia e di entusiasmo è sempre lo stesso o si sta trasformando in qualcosa di più ragionato
Motta – Vietato Morire Tour 2018 | Prime Date 26 maggio @ Roma, Atlantico 28 maggio @ Bologna, Estragon 29 maggio @ Firenze, Obihall 31 maggio @ Milano, Alcatraz
Articolo del
22/05/2018 -
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