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RIDE – ‘Last Frontier’
I Ride presentano oggi il nuovo singolo ’Last Frontier’, il secondo estratto dal loro settimo album in studio,” Interplay”, annunciato di recente e in uscita il 29 marzo via Wichita Recordings/PIAS. Inoltre, i quattro musicisti di Oxford hanno rivelato una serie di date del tour nel Regno Unito e in Irlanda, che li vedrà suonare in 16 città nel settembre 2024, tra cui Belfast, Dublino, Glasgow, Manchester, Liverpool, Bristol e l'iconica Roundhouse di Londra. Prima di allora si dirigeranno negli Stati Uniti e in Canada per 11 date a maggio. Il ritmo etereo in costante crescita del nuovo singolo ‘Last Frontier’ abbina strati caleidoscopici di suono con la classica scrittura indie. Parlando del brano, il chitarrista e cantante Andy Bell dice: “Questo era il residuo della primissima jam session dell'OX4 Studio di Mark e non l'ho nemmeno incluso nella mia lista dei brani migliori. È stato il nostro produttore Richie Kennedy a vedere il potenziale della canzone, e lo abbiamo attaccato con vendetta allo studio Vada. Era necessario un rinnovamento completo della base musicale e dell’arrangiamento e l’abbiamo riportato alle origini, più verso una sensazione martellante dei Joy Division”.
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THE BLACK CROWES - “Cross Your Fingers”
I The Black Crowes escono con il secondo singolo "Cross Your Fingers" che anticipa l’uscita del loro attesissimo nuovo album, ”Happiness Bastards”, il 15 marzo tramite la Silver Arrow Records della band. Prodotto dal produttore vincitore del GRAMMY Award Jay Joyce, il progetto è il decimo album in studio dei Black Crowes e la loro prima musica originale in 15 anni. “Happiness Bastards” è un disco duro ma al tempo stesso rock’n’roll di livello. Il frontman dei Black Crowes, Chris Robinson, ha dichiarato: “Happiness Bastards è la nostra lettera d’amore al rock n’ roll. Rich e io scriviamo e creiamo sempre musica; questo non si è mai fermato per noi, ed è sempre il luogo in cui troviamo l'armonia insieme. Questo disco lo rappresenta”, ha continuato Rich Robinson, “Questo album è la continuazione della nostra storia come band. I nostri anni di esperienza nello scrivere, fare musica e girare il mondo sono rappresentati in questo disco, e siamo stati brillantemente guidati da uno dei migliori produttori del settore, Jay Joyce. Sono incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo messo insieme”.
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JACK BRAIN – ‘I Want To Be An Insect’
”Designing Chaos” è il decimo disco del progetto solista di Giacomo "Jack" Casile, "Jack Brain", ideato nel 2015 con il desiderio di rendere personale un sound che di base si rifaceva all'alternative rock e al grunge degli anni '90. Il nuovo lavoro si pone come la summa delle varie esperienze musicali accumulate negli anni e delle varie influenze che si sono susseguite nel percorso artistico. Le atmosfere jazz e progressive si scontrano con quelle industrial e alternative rock generando un sound ricco di simbiotici contrasti: da una parte notturno e atmosferico, dall'altro meccanicizzato e aggressivo. Due anime differenti quindi, che si incontrano in un puzzle intricato e complesso dai toni dark e introspettivi ma anche con un pizzico di sarcastica ironia. Tra le varie influenze possiamo ritrovare: i Faith no more di "King for a day", Mingus di "The Clown", Radiohead di "Kid A", David Bowie di "Outside" e l'industrial di progetti come My life with thrill kill kult e NIN, per citarne alcune. Tutto il disco è stato come al solito registrato, composto e suonato da Jack Brain e per la prima volta anche il lavoro di mixing e mastering è stato realizzato completamente dal musicista calabrese.
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THE REDS, PINKS & PURPLES – ‘Your Worst Song is Your Greatest Hit’
I THE REDS, PINKS & PURPLES tra le più interessanti realtà shoegaze americane contemporanee pubblicheranno il nuovo album ”Unwishing Well” il 12 Aprile. I The Reds, Pinks & Purples sono la band di Glenn Donaldson, figura di spicco dell’underground indie-rock della Bay Area californiana. I suoi album pubblicati con Tough Love sono fenomeni di culto e i suoi tour europei vanno sold out così velocemente da attirare le invidie di act ben più noti e strutturati del suo. “Unwishing Well” si muove nella direzione dei precedenti album, shoegaze melodico, basato su un songwriting e un sound riconoscibili tra mille. Siamo al nono album in 5 anni e le canzoni incredibili di Glenn riescono a stupire e soddisfare il pubblico anche con due album all’anno.
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OMNI – ‘INTL Waters’
Il 16 febbraio 2024 il trio di Atlanta Omni ha pubblicato ”Souvenir”, il suo quarto album e il secondo per Sub Pop, disponibile in tutto il mondo su CD/LP/DSP. “Souvenir” vede il chitarrista Frankie Broyles, il cantante/bassista Philip Frobos e il batterista Chris Yonker convertire il loro carburante creativo in canzoni taglienti e trainanti. Ogni brano è un'unità compatta che sta in piedi da sola, riflettendo il tempo e il luogo in cui è stato creato. Dopo il singolo di debutto, "Exacto"(https://www.youtube.com/watch?v=JFYKBkTLYLY), arriva il dinamico duetto "Plastic Pyramid (feat. Izzy Glaudini degli Automatic)", un brano pieno di colpi di scena, un viaggio a sé stante. Diretto da Zach Pyles, "Plastic Pyramid" vede la partecipazione di Frobos, Broyles, Yonker e Glaudini in questo video in stile televendita (https://www.youtube.com/watch?v=yk4ap-VDayg). Ora la band ha fatto uscire il nuovo singolo in stile graphic motion ‘INTL Waters’.
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ASTREL K – ‘'Darkness At Noon'
”The Foreign Department” è il secondo album solista di Astrel K, lo svedese-londinese Rhys Edwards, leader degli Ulrika Spacek (tra le band di punta di casa Tough Love). La magia kraut-psych-rock degli Ulrika Spacek è magari distante nel suono ma non nella creatività di Astrel K, con un album ispirato al sound dei Mercury Rev di ‘Deserters’ Songs’ e alle atmosfere e liriche di ‘Death of A Ladies Man’ di Leonard Cohen, è una raccolta dal suono caldo, i testi sono intricati e nevrotici, ma la musica combina il contrasto tra malinconica euforia. E’ un documento di vita in transizione che parte da Londra alla ricerca di una relazione, per arrivare tra le case di Stoccolma quando quella relazione decennale si è poi improvvisamente dissolta. In effetti, la diffusione, la dissoluzione e la ricostituzione sembrano pietre di paragone appropriate per i suoi temi ricorrenti. Scritte nel flusso dei due stati emotivi le undici tracce risultanti sono arrivate a rappresentare una ricerca precognitiva di un'identità mutevole e con essa la formazione di un cambio biografico involontario. È encomiabile e in qualche modo significativo che durante questo cambiamento, Edwards in qualche modo sia approdato al suo lavoro più realizzato e originale. Edwards ha arruolato una gamma di artisti per dare vita alle mini-sinfonie che si stavano formando nella sua testa. Forse è inevitabile che un album scritto affrontando le conseguenze dell’essere soli finisca per fossilizzarsi attorno al processo di unire le persone. Nonostante tutte le sue origini travagliate, “The Foreign Department” è una raccolta dal suono straordinariamente caldo.
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