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La band di Florence Welch torna con il sesto album, Everybody Scream, opera destinata a disegnare un nuovo orizzonte sonoro e narrativo per una delle artiste contemporanee più attese ed imprevedibili. Fondato su un sound elaborato e a tratti melodrammatico, Everybody Scream, esplora con cura le profondità della rabbia e delle sue molteplici manifestazioni: vendetta, indignazione, rimpianto, disprezzo.
In realtà Florence ha sempre avuto un approccio ricco di pathos e di melodramma, rafforzato da un’estetica arricchita da copertine sfacciatamente preraffaellite e richiami all’epica e alle saghe di dei e mostri.
L'ultimo album si arricchisce di contributi di artisti come Mark Bowen degli Idles, Dave Bayley dei Glass Animals, Aaron Dessner dei The National, James Ford, Danny L Harle, Mitski e Solomonphonic.
Proprio Aaron Dessner, produttore del disco, ha compreso l'importanza di preservare innanzitutto la natura selvaggia della band, bilanciando accuratamente la registrazione per creare quella che Welch descrive come "trascendenza atomica".
Il nuovo disco nasce da un’esperienza difficile per la musicista, che nell’estate 2023, durante un tour, ha dovuto sottoporsi a un’operazione d’urgenza per una grave emorragia interna. «Il momento in cui sono stata più vicina alla vita è stato quello più vicino alla morte» ha dichiarato Florence. E non è un caso che tra le righe di ogni canzone ci si ritrovi al centro di temi non banali come il dolore e la rinascita per approdare al richiamo onirico della stregoneria come metafora del potere femminile e del trauma che si trasforma in forza creativa.
L’ascoltatore e chi ha seguito i Florence + The Machine potrebbe rimanere deluso nello scoprire che tra le 12 tracce del nuovo disco non ci sia una hit radiofonica, né un momento di danza liberatoria.
Everybody Scream è un disco tempestoso, che è destinato a sedimentarsi attraverso atmosfere e suggestioni di grande profondità (mica poco ndr) attraverso momenti in cui rabbia e angoscia si canalizzano in modo quasi magico nell’interpretazione eterea e mutevole della Welch.
La traccia che dà il titolo all'album e che apre l'album è un paradigma dell’intera opera con il suo inizio tra i suoni di un organo Hammond e sintetizzatori che brillano e turbinano attorno a richiami ultraterreni.
Ma in tutte le 12 tracce si susseguono diversi e complessi stati d’animo che spaziano dalla lucida analisi di un rapporto tossico al dramma della dipendenza emotiva. Per spazzare via ogni dubbio preliminare, Everybody Scream è in sostanza un album sul dolore, anche perché Florence Welch ha scritto la maggior parte dei brani in seguito alla perdita di una gravidanza.
Nota speciale per “Buckle”, brano più riflessivo dal sapore folk/country che non ha alcun intento di riappacificare, come la brillante penultima traccia, "You Can Have It All", dove Florence si scaglia contro i pregiudizi e i luoghi comuni che vengono scagliati contro le donne “ambiziose”, un’elegia provocatoria che piange sia la perdita del figlio che il naturale ed un umano disorientamento che ne segue.
Everybody Scream alla fine è un meraviglioso viaggio fatto di storie e di sentimenti che si nobilita grazie alla potenza della scrittura delle canzoni e la chimica dei Florence e dei suoi The Machine
Articolo del
11/11/2025 -
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