Nuova fatica discografica per i marchigiani Leda. La band capitanata da Serena Abrami (Voce, synth, chitarra acustica) con Enrico Vitali (Chitarre elettriche, e-bow, voce), Giorgio Baioni (Basso, voce), Fabrizio Baioni (Batteria, electribe) dopo il primo album "Memorie dal futuro" uscito nel 2019, ha pubblicato recentemente "Marocco speed". Otto brani inediti scritti musicalmente dai Leda e da Serena Abrami nei testi, con una copertina d'impatto a cura di Claudio Cuwarte Carloni e una confezione digipack veramente ricercata.
"Il politicante" (Negro che spaccia, Islam cattivo, palazzo occupato anarchico abusivo, di ogni preoccupazione certo possiedi la chiave, in piedi dritto, col petto in su, non parli chiaro, ma fai un sorriso in più") apre il disco con un tappeto di synth che culla la voce dell'Abrami e una chitarra elettrica che entra nervosa scagliando qua e là un riff. Un'elettronica sporca e una batteria serrata creano un senso di claustrofobia in "Niente è lo stesso" ("Una stanza tra le stanzein terra provinciale, con le vittorie ferme alla corsia di un ospedale, una spinata recinzione più non basta, se il nemico non ha forme, una barriera di cemento non lo arresta") che decolla nel ritornello aperto. "Mai" ("Guerre sempre giustificate, ripercussioni sottostimate, nel mio vestito elegante: razze estinte, occidente indifferente, pensiero in voga assai di frequente, il male monore è la scelta decente") è aperta da una chitarra tagliente che si appoggia in un arpeggio dalle venature blues con un ritornello incalzante e un solo finale parecchio esplosivo.
"Insonnia" ("In quiete ho lasciato defluire voci di inferni e paradisi da accordare, nel vuoto ho lasciato in gola il suono, sveglia per l'impatto, incapace di un perdono, la nebbia di notte si muove scalza, come acqua di fiume aggira, poi modella la tua assenza") ha un'atmosfera più rarefatta impastata da distorsioni, dalla chitarra con l'e-bow e accarezzata dal pianoforte con gli archi. "Marocco speed" ("Lune di inganni, denti sporchi e cessi, nervi tesi, abbracci vacui contro un muro, vene su chimici sogni di giorno, stelle su asfalto veloce a contorno, spettri visibili e nudi pensieri, stringimi forte nel veleno dei miei pensieri") è un concentrato di atmosfera quasi mistica che si fonde con un cantato che diventa disperazione. Chitarre elettriche energiche, intreccio di voci, pennellate di elettronica tratteggiano"Feme flow" ("Lotti insieme a me, carne della mia carne, ho amato un clichè padre di un'erezione, non sento più il buio, un passo in più dal dubbio, non temo più futuro, non temo più l'incontro").
"Tu mi bruci" ("Ti vedo appena e la voce muore, la mia lingua è carne che un ricordo smuove, seguo la sera, istinto familiare, casa è un'illusione di scenari da disfare, ci divora il buio, cola sudore, attraversa un brivido, cenere e languore") sembra una danza etnica dove la voce di Serena Abrami si confonde con quella di Paolo Benvegnù in un'atmosfera sognante. Chiude il disco "Quasi ombra" ("C'era un tempo in cui ero voragine, ossario di paure senza cardine, le scarpe pesanti, le braccia di tagli, c'era il giorno in cui mi annerivo di più, tossine di rancore, pastiglie da mandare giù") con una ritmica di chitarra acustica che si sposa con gli arpeggi dell'elettrica e il basso pulsante. I Leda sono cresciuti musicalmente e questo nuovo lavoro lo conferma.
I testi sono interessanti, corrosivi, sanguigni, cupi. Il sound del gruppo è robusto e con uno stile decisamente personale, senza perdere di vista alcuni riferimenti musicali degli anni novanta. La voce di Serena Abrami è sicura, ricca di sfumature, sostenuta dalle chitarre vibranti di Enrico Vitali e dalla solida sezione ritmica di Giorgio e Fabrizio Baioni che rivestono sempre i brani delle giuste atmosfere. Un graditissimo ritorno per una delle band più interessanti degli ultimi anni, una valida alternativa a tante canzonette preconfezionate, un atto d'amore verso la musica e la vita.
TRACKLIST
Il politicante Niente è lo stesso Mai Insonnia Marocco speed Feme flow Tu mi bruci ( feat Paolo Benvegnù) Quasi ombra
Articolo del
21/09/2022 -
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