Non si tratta certo del primo tributo alla musica di Robert Wyatt, ma in questo caso il progetto è davvero interessante. Il disco infatti si concentra molto sulle canzoni inserite su “Rock Bottom”, l’album più bello di tutta la carriera artistica di Wyatt, anche se poi viene completato con l’esecuzione di altri suoi brani.
L’album si intitola “Folly Bololey” e nasce da un’idea comune di John Greaves, ex Henry Cow e di Graig Fortman, direttore della North Sea Radio Orchestra. Il disco è stato registrato dal vivo al Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza il 30 novembre del 2018. Il concerto era parte di una serie di esibizioni che John Greaves portava da anni in giro per l’Europa con il marchio di “Rock In Opposition”.
L’orchestra guidata da Graig Fortman è composta nell’occasione da Harry Escott, al violoncello, da Nicky Baigent, al clarinetto, da William D. Drake, ex Cardiacs, al pianoforte e alla voce, da Laurent Valero, al violino, da Luke Crookes, al fagotto e da Cheb Nettles, dei Gong, alla batteria. Hanno partecipato all’evento, come special guests anche il percussionista Tommaso Franguelli e la cantante piacentina Annie Barbazza, la cantante preferita di Greg Lake.
La parte centrale del concerto è costituita dalla riproposta integrale di “Rock Bottom” con le esecuzioni di brani storici del disco del 1974 come “Sea Song”, “A Last Straw”, “Alifib”, “Alifie” e “ Little Red Riding Hood Hit the Road”. Le esecuzioni sono molto rispettose ed attente, ma l’anima rock del disco è stata sostituita da un approccio ugualmente viscerale e sentito, ma di certo più vicino alla musica classica. Parole e musica si fondono in un discorso unico nel messaggio artistico di Robert Wyatt, fluiscono liberamente, diventano un tutt’uno, e i musicisti della North Sea Radio Orchestra si sono misurati con tutto questo, con serietà e con dedizione.
Il concerto contiene una nuova versione di “The British Road”, un brano tratto da da “Old Rottenhat”, una bella “performance” di “Maryan”, tratta da “Shleep” e una bellissima “cover” di “Shipbuilding”, altro brano simbolo del repertorio di Robert Wyatt, anche se in questo caso la canzone è stata composta da Elvis Costello. Molto interessante, sul finale, anche la riproposta di “O Caroline”, dal primo album dei Matching Mole, con lo stesso John Greaves alla voce.
Robert Wyatt ha apprezzato molto l’iniziativa e adora questo disco, fatto da chi sa di cosa parlano le sue canzoni. Il mare, la rinascita, la salvezza dopo essere stato vicino alla morte, tutte tematiche che vengono rinnovate dall’ascolto di questo album, meraviglioso ed incantevole
Articolo del
19/10/2019 -
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