BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Penelope Isles
Until the Tide Creeps In
2019
Bella Union
di
Angelo Bianco
|
Da sempre attenta alla valorizzazione del proprio vivaio musicale, che vanta tra le sue fila affermati veterani e giovani talenti in rampa di lancio, la casa discografica Bella Union ci riprova con i Penelope Isles, al debutto con Until the Tide Creeps In, disponibile dal 12 luglio. Dietro a un nome che rimanda all’epica epopea di Ulisse (sposo per l’appunto di Penelope) c’è il quartetto inglese nato dal sodalizio musicale di Jack Wolter e sua sorella Lily con Jack Sowton e Becky Redford, alle prese con la posa del primo mattone della loro carriera musicale dopo la consueta gavetta tra festival ed eventi nel Regno Unito.
Già dal titolo si può avere una chiara idea sul tipo di esperienza sensoriale che la band inglese ha preparato per il loro pubblico di ascoltatori, usando la musica per ricreare una realtà da cui evadere fatta di maree, sogni e negozi di dischi subacquei. Partendo con “Chlorine” e “Round” i Penelope Isles giocano subito alcune delle carte migliori dell’album, un uno-due che non lascia scampo. Non che brani come “Not Talking” e “Three” (intervallati dall’onirica “Underwater Record Store”, altro brano da ascoltare e riascoltare in loop) demeritino ma lo stacco qualitativo si sente, e non è solo una questione di impostazione sonora e canora.
Fortunatamente ci pensa “Leipzig” a rompere un po’ gli schemi e a ridare brio ad atmosfere un tantino troppo rilassate. Dal canto loro i Penelope Isles si comportano da onesti musicanti e sviluppano bene la loro personale idea di dream-pop, ma è mescolando questa base di partenza con la vivacità elettrica delle chitarre e delle percussioni che ottengono risultati migliori: l’arrangiamento quasi da psych-rock di “Cut Your Hair” ne è un chiaro esempio e lo stesso, ottimo risultato era stato raggiunto già all’inizio del disco.
È un debutto più che buono quello dei Penelope Isles con Until the Tide Creeps In, che riesce a essere apprezzabile già dal primo ascolto, metabolizzandone soprattutto la parte più estatica. Il loro dream-pop vive di ottimi momenti e altri meno brillanti, che fanno da contraltare tra brani di assoluto valore e alcuni che in qualche modo si adagiano su sonorità fin troppo riconducibili al genere. Ma alla band inglese gli si può tranquillamente perdonare qualche sbavatura ma la prossima volta però non assicuriamo di chiudere un occhio su quei difetti che accompagnano l’album. Nel frattempo non resta che godersi il meglio che Until the Tide Creeps In ha da offrire in questa torrida, e alquanto strana, estate musicale.
Articolo del
27/07/2019 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/hHoS4Xz0L4M
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|