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Charlotte Gainsbourg
Take 2
2018
Because Music
di
Angelo Bianco
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La pomme ne tombe pas loin de l'arbre. Ovvero, la mela non cade mai lontana dall'albero. Il riferimento in questo caso è rivolto a Charlotte Gainsbourg. La figlia d'arte del grande Serge può dirsi più che soddisfatta di aver costruito una carriera di successo tanto in ambito cinematografico (sulle orme della madre Jane Birkin) che nella sfera musicale, pubblicando tra l’altro cinque dischi ben accolti da pubblico e critica. A distanza da un anno dall'uscita di “Rest”, l'ultimo lavoro dell'artista franco-britannica in ordine temporale, Charlotte tira fuori l’EP “Take 2”, prodotto dal musicista francese electro house SebastiAn.
I cinque brani che compongono la raccolta spaziano dai tre inediti alle versioni live di un suo brano e una cover di un altro artista. Questa disomogeneità musicale, o varietà tipologica, si manifesta anche dal punto di vista delle attitudini sonore.
Very British, quando decide di abbandonarsi al synth pop nudo e crudo di “Such a Remarkable Day” e “Bombs Away”, con quest'ultima rimanda vagamente a Systemagic dei Goldfrapp, se non altro per l'uso spregiudicato di strumentazioni elettroniche. Plus romantique, quando invece mostra il suo lato più dolce con “Lost Lenore”, che arriva all’orecchio come il più sensuale dei sussurri mattutini, di fatto l’unico brano eseguito in francese.
Con la stessa dolcezza assistiamo alla reinterpretazione live di “Runaway” di Kanye West, riuscendo ad ammorbidire i tanti "francesismi" usati dal rapper, sostituendo opportunatamente alcune strofe al fine di renderle più consone a una madame come la Gainsbourg. La seconda, e conclusiva dell'EP, è la versione dal vivo di "Deadly Valentine, "vecchia" conoscenza del precedente lavoro, in cui l’artista riprende le atmosfere electro pop esattamente da dove le aveva lasciate.
Dopo Rest la vena artistica di Charlotte Gainsbourg non sembra dunque essersi affatto affievolita, da qui la necessità di dare spazio alle sue ispirazioni recondite. Take 2 è proprio questo infatti, continuazione e fine di un percorso musicale, a metà tra il lavoro in studio e quello della dimensione live, che coesistono amorevolmente all’interno di una raccolta che identifica alla perfezione il suo talento
Articolo del
05/02/2019 -
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