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Dirty Projectors
Lamp Lit Prose
2018
Domino
di
Fabrizio Biffi
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E’ passato un anno e mezzo dall’ultimo disastroso album dei Dirty Projectors e adesso, ascoltando il nuovo disco, Lamp Lit Prose, si può capire perché la band non è neanche partita per un tour promozionale del loro album omonimo del 2017.
La spiegazione sta tutta nella crisi tra il cantante e frontman Dave Longstreth con la sua alter ego Amber Coffman che ha portato alla quasi estinzione del gruppo e l’album Dirty Projectors del 2017 potrebbe rimanere paradossalmente una parentesi da solista dello stesso Longstreth.
In Lamp Lit Prose trapela una maggiore serenità, frutto di una ritrovata armonia tra Longstreth con i nuovi componenti del combo. Già dalla traccia iniziale, Right Now, arricchita dalla voce di Syd dei The Internet, si intuisce un respiro diverso e quasi bucolico che viene confermato nelle successive tracce.
“I don’t know how I’m going to be a better man” canta Longstreth in apertura “But I’m going to try … Now/Right now”. Una promessa che suona come un cameo autobiografico dopo la passata tempesta.
Geniale l’intreccio vocale e musicale su Break-Thru, primo singolo del nuovo disco che rilancia i Dirty Projectors in territori misti con un ammiccamento al migliore Kanye West. That’s a Lifestyle è un passaggio molto raffinato per un disco che mette in risalto le ritrovate qualità e la piena ispirazione di una delle figure più interessanti del pop rock contemporaneo.
Nella ormai quindicinale storia della band di Brooklin questo album potrebbe essere considerato come un ritorno alla normalità, se non fosse che per tipi come Dave Longstreth tale normalità è un caleidoscopio di suoni, colori e ritmi tutt’altro che convenzionali
Articolo del
25/07/2018 -
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