Pubblicato per la prima volta in doppio vinile in occasione del Record Store Day 2018, “Live At The Brixton Academy 27/5/86” testimonia un’esibizione dei Public Image Ltd. quando del complesso originale non è rimasto che John Lydon.
Usciti di scena in momenti diversi i fondamentali Jah Wobble al basso e Keith Levene alla chitarra, la formazione comprende John McGeogh, Lu Edmunds, Alan Dias e Bruce Smith, musicisti con alle spalle collaborazioni con Damned, Mekons, Siouxsie & The Banshees, Rip, Rig & Panic, Slits e Pop Group, e con cui Lydon avrebbe inciso gli album “Happy?” (1987) e “9” (1989, questo LP senza Edmunds).
La scaletta è interessante, e offre una selezione di pezzi dai 33 giri registrati dalla band, soprattutto da “Album”, uscito proprio nel 1986.
Apre il concerto una pulsante rilettura strumentale di Kashmir dei Led Zeppelin, ma già al terzo brano iniziano i problemi: durante Low Life il cantante apostrofa rudemente alcuni del pubblico che sputano cercando di colpire i membri del complesso. Pratica controversa e barbara, agli albori del punk il gobbing era uno dei modi con cui si pensava di annullare il divario tra artista sul palco e pubblico; però è passata una decina d’anni, e Lydon giustamente si lamenta.
Le cose non cambiano con la successiva Fishing: il frontman insulta i maleducati, dichiara che quella sarà l’ultima volta che suona a Londra (“Non mi meritate! Siete feccia!”. Poptones è un gioiello melodico, il riff accattivante, la voce di Lydon una cantilena. A Pretty Vacant, omaggio ai Sex Pistols, seguono gli arpeggi e le atmosfere sinistre di Banging The Door, con altri improperi lanciati da Lydon contro gli spettatori che sputano. Flowers of Romance è cupa e ipnotica, con la palese influenza di sonorità orientali.
Lydon esprime con sarcasmo il proprio stupore per un’esecuzione di Bags senza emissioni di saliva, ma dopo due canzoni lo spettacolo si interrompe nuovamente: Public Image viene sospesa, e i Pil impongono una lunga pausa; i presenti manifestano il loro disappunto, fischiano; qualcuno sale sul palco, prova a sabotare la strumentazione.
Finalmente si ricomincia, e il concerto si conclude con Rise e Annalisa. Lydon saluta con ironia pungente (“È stata un’esperienza piacevolissima!”). Disco insolito, questo “Live At Brixton Academy 1986”: da tenere nella propria collezione più per le colorite interruzioni che per la performance offerta dal gruppo. Nondimeno, anche questo un pezzetto di storia legato alla carriera di John Lydon, che i suoi fan faranno bene a non sottovalutare
Articolo del
06/07/2018 -
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