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Josh T Pearson
The Straight Hits!
2018
MUTE
di
Andrea Salacone
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Musicista non prolifico ormai di culto per una non minuscola nicchia di ascoltatori, con alle spalle l’album riverito The Texas-Jerusalem Crossroads (2001) inciso dai suoi Lift To Experience, Josh T Pearson nel 2011 aveva realizzato con Last Of The Country Gentlemen un doppio Lp di nuda, lacerante introspezione.
Bello, ogni tanto stucchevole quando il cantante indugiava nei toni lamentosi; le sonorità spoglie lo rendevano un disco “fuori dal tempo” come potevano esserlo alcune opere di Will Oldham/Bonnie ‘Prince’ Billy, e l’aspetto austero di Pearson (abiti neri, barba lunga, cappellaccio scuro) accentuava tale l’impressione.
Le canzoni avvilenti e tristi sono però diventate una specie di gabbia da cui l’ex frontman dei Lift To Experience ha sentito il bisogno di fuggire. Arriviamo così a The Straight Hits!, album che sfoggia vitalità e il desiderio legittimo di abbandonare (almeno in parte) la mestizia, ma che produce risultati discutibili.
Un’opera di più ampio respiro rispetto a Last Of The Country Gentlemen, offre una prima parte vibrante e scanzonata: Straight To The Top!, in apertura, sembra un pezzo dei Mudhoney; Straight At Me mescola i Vaselines di Molly’s Lips con repentini cambi di tempo alla Sparks; Give It To Me Straight, con cori e battiti di mani ad accompagnare, è una canzone da bivacco intorno a un fuoco.
Dal quarto brano le atmosfere evocate sono differenti, e le composizioni diventano piuttosto scialbe: si distinguono l’acustica Whisky Straight Love, che però ricorda troppo A Sight To Behold di Devendra Banhart, A Love Song (scontro di armonie alla U2 e coda che plagia Frank Black) e la dolente The Dire Straits Of Love, con le sue deviazioni tra il doo-wop e lo spiritual.
Imboccare strade nuove è di sicuro una scelta coraggiosa e impegnativa, ma l’esito in questo caso è dispersivo e derivativo. Se il disco precedente peccava di uniformità e mancanza di sfumature, qui ci troviamo di fronte a contenuti più variegati ma tutt’altro che memorabili. Pearson può fare certamente di meglio
Articolo del
04/05/2018 -
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