Si apre sulle note di Lover Man che dà fuco alla polveri per questo nuovo, e ultimo, pezzo della trilogia già avviata nel 2010 da Valleys Of Neptune e seguita da People, Hell & Angels del 2013.
Both Sides Of The Sky raccoglie incisioni effettuate fra il 1968 e il 1970, a cavallo fra l’Experience (Noel Redding e Mitch Mitchell) e la successiva Band of Gypsys (Billy Cox e Buddy Miles) rinforzati da una pletora di musicisti passanti di lì “quasi” per caso.
È come stare dietro le quinte della sala di registrazione, ma protetti da un pannello con vetro oscurato, e spiare Jimi nella sua intimità compositiva. Si ha quasi come una chance di osservarlo alle prese con la versione base di Angel o vederlo dialogare con i suoi musicisti mentre si scervella per portare a termine la versione definitiva di Lover Man. Dietro la consolle, l’intervento (divino) è opera dell’amico fidato e produttore Eddie Kramer e dall’archivista John McDermott.
Si parte da Mannish Boy, un blues funky con Jimi in buona forma mentis, passando per Send My Love To Linda< senza dimenticare l’ossessione, durata più di due anni, per Lover Manleitmotiv di Batman.
Fra piccoli ritocchi, abbellimenti e provini (che probabilmente il mancino di Seattle non avrebbe mai incluso in un suo lavoro), si scorre velocemente per tredici pezzi che, anche stavolta, superano le aspettative spazzando via i dubbi che dal 1997 in poi, anno in cui i famigliari di Jimi si sono ripresi i diritti del chitarrista scomparso nel 1970, si sono diradati attraverso un’opera di controllo della qualità delle pubblicazioni e ripristino della dignità di Jimi violato dal vergognoso scempio delle pubblicazioni postume andate avanti per otre un ventennio.
Fra le grandi take non può mancare Hear My Train A Coming, altra superba perla hendrixiana mai pubblicata in questa veste con un assolo per cui, signori miei, uccidere non sarebbe affatto un delitto. Fra le chicche ci sono due pezzi con Stephen Stills alla voce e organo in 20$ Fine e Duane Hitchings al piano.
Woodstock (Joni Mitchell) interpretata da Crosby Stills Nash & Young, vede invece Hendrix al basso, Stills alla voce e organo e Buddy Miles alla batteria. Di un’altra intensità è il potere perforante Stepping StonePower Of Soul, troppo elaborata e profondamente modificata nei suoni che a momenti prendono il sopravvento su Jimi, salvato in calco d’angolo dall’acidulo e sferzante wah-wah dell’assolo.
Georgia Blues, Hendrix/Lonnie Youngblood (sassofono), mostra con quanti musicisti all’epoca suonò questo formidabile compositore, così tanti che in alcune sessioni anche le sezioni dei fiati risultano attribuite a sconosciuti (vedi South Saturn Delta).
Sia chiaro, la metà del materiale di Both Sides Of The Sky spazza via il 75% della roba in circolazione, in internazionale, e il 100% della roba italiana. Anche se assemblata in studio, anche se il mancino è morto da quasi cinquant’anni, anche se sono solo versioni inedite e non pezzi nuovi di zecca, fatevene una ragione e stateci altrimenti non vi rimane che ripiegare su Maneskin e The Kolors
Articolo del
19/03/2018 -
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