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CousteauX
CousteauX
2017
Palm Pictures /EDEL
di
Giancarlo De Chirico
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Chi ricorda ancora i Cousteau? Una band che alla fine degli anni Novanta si impose all’attenzione di tutti con il loro rock sofisticato e stravagante? Forse saranno in pochi, perché il panorama musicale attuale genera nuovi nomi in continuazione e dimentica quanti si permettono il lusso di restare fermi per qualche tempo.
Ma adesso loro sono tornati alla grande: con un nuovo nome, CousteauX (invece di Cousteau) e con un nuovo album, un disco davvero molto affascinante che squarcia il velo di silenzio che era calato su di loro, dopo oltre dieci anni di assenza dalle scene. La band resta comunque un duo, composto come sempre dal “vocalist” irlandese Liam McKahely e dal “songwriter” australiano Davey Ray Moor che ha trovato il modo di dare nuova freschezza alla formula pop rock precedente.
Il nuovo album si intitola semplicemente “CousteauX” e si rivela ricco di atmosfere evocative ed intense, con l’inserimento di una sezioni fiati molto suggestiva, che si alterna alle chitarre elettriche e spazia dal rock decadente al jazz. Ci sono piaciute molto le ambientazioni nervose ed inquietanti di Memory Is A Weapon, di The Innermost Light, con Carl Barat alla chitarra elettrica, di Thin Red Line e di Burma, il nuovo singolo, molto romantico e al tempo stesso decisamente noir.
Non mancano i riferimenti musicali, in particolare sull’utilizzo della voce da parte di Liam McKahely : su tutto direi l’ultimo David Bowie, ma anche qualcosa di Nick Cave e di Scott Walker. Nomi di spicco di un rock che ripiega su se stesso, abbandona le luci della ribalta e cerca verità interiori, anche se difficili e complesse.
Vi segnaliamo ancora This Might Be Love, una canzone d’amore deliziosa e toccante , la bowiana “Seasons Of You” e l’indimenticabile sezione fiati di F_ing In Joy And Sorrow. Un disco che segna il nuovo percorso intrapreso dai nuovi CousteauX che rivela una insperata continuità artistica che comunque li porta ben oltre gli esiti positivi dei lontani primi due dischi. Da ascoltare.
"One of the very best albums in a decade... Fuck this is good. Hurt, dirt and innocence. Sleaze, dirt and grit. All writ large. Five stars" Music Republic
"One of the year's most promising debuts - a timeless offering that a decade on will sound as vital and provocative as it does now" All Music
"Another beautiful album of huge melodies and haunting ballads. A soaring return. 8/10" Vive Le Rock
Articolo del
12/11/2017 -
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