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The Big Moon
Love In The 4th Dimension
2017
Fiction Record
di
Umberto Bartolotta
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Rock decisamente melodico, mai scontato e soprattutto declinato secondo i crismi della migliore tradizione anglosassone quello delle Big Moon.
Le frizzanti quattro ragazze londinesi irrompono nel panorama indie con il loro album "Love in the 4th Dimension", uscito il 7 aprile per Fiction Record, e sembrano decise a conquistare la platea degli appassionati del genere con una musica scevra dalle contaminazioni di un'epoca in cui molti grandi gruppi producono musica troppo computer based.
I brani che compongono l'album, undici, più quattro bonus track, vengono letteralmente dalla "strada"; hanno subito un processo inverso rispetto al canonico lavoro in "studio". Pezzi quali "Suckers" e "Nothing without you" hanno aperto i tour di gruppi del calibro dei The Maccabees, Ezra Furman e The Vaccines.
A marzo 2016 il loro primo Ep titolato The Road conteneva già alcuni dei brani che fanno parte dell'album: Love in the 4th Dimension è stato registrato in soli 12 giorni con l'idea di base di restituire il più possibile l'effetto della musica dal vivo ( ne è l'emblema).
Sembra di ascoltare pezzi registrati direttamente da uno dei loro live in giro per i sobborghi londinesi. Manca il pubblico, ma c'è tutta la naturalezza del suono puro e a volte impreciso della musica dal vivo.
Nel complesso si tratta di un lavoro molto curato e vario, mai scontato, da ascoltare fino in fondo. In Bonfire, traccia decisamente uptempo, la batterista batte il tempo per far partire il brano quasi a volerci ricordare che sono li che suonano per noi. L'arrangiamento di Happy New Year, tra batteria e chitarre che si alternano, ricorda da vicino una bossa nova sul finire della prima strofa per poi evolvere in un pezzo country a la Shania Twain.
Improvvisi cambi di tempo (Silent Movie Susie) con batteria in primo piano, cullano la voce sinuosa della front woman che volutamente resta dietro e spazia frizzante tra variazioni di tono e accelerazioni e cadenze da live. La cantante del gruppo si distingue per la capacità di modulare sapientemente la propria voce, nel timbro e nell'esecuzione, così in the road il sillabato della strofa si scontra con una base che alterna chitarra elettrica e mood anni '70, quasi reggae.
In occasione della pubblicazione del disco, il gruppo ha spiegato che vedere queste canzoni, suonate da due anni in giro, immortalate in un album, rappresenta un sogno che si avvera. Anche i video che accompagnano i brani trasmettono l'idea della musica dal vivo, mostrano senza orpelli la grinta e l'energia della band. Formidable è stato girato nel furgone della band con risultati sorprendenti, per luci e colori, diretto da Louis Bhose, è stato girato nel cuore del British Peak District.
Il messaggio è chiaro: la musica prima di tutto
Articolo del
22/04/2017 -
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