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The Flaming Lips
Oczy Mlody
2017
Bella Union
di
Alice Prandin
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I Flaming Lips non hanno sicuramente bisogno di presentazioni. Fin dal 1986 in media ogni due anni escono in scena con un nuovo album. Insieme ai Pink Floyd, sono tra i pionieri di un genere fantastico e surreale dove melodie e giochi tecnologici si amalgamano a onde psichedeliche.
Ed eccoci ormai trent’anni dopo navigare tra suoni meccanici (We A Family), eccoci di nuovo in mezzo ad uno scontro tra titani e tra sonorità proprie della band americana. Il timbro dei Flaming Lips è, senza dubbio, inconfondibile e la leggera impronta lasciata già dal primo brano puramente strumentale, Oczy Mlody, omonino del disco uscito nel gennaio 2017, ci ricatapulta nel lontano mondo degli anni ‘90, senza però risultare “antiquario’’. Finalmente siamo ritrasportati, con brani come One Night While Hunting For Faeries And Witches And Wizards To Kill e The Castle, nell’artificialità caratteristica della protagonista Yoshimi che per tutto il disco 'Yoshimi Battles The Pink Robots', risalente al 2002, combatte per difendere la città da un gigante robot rosa.
Pare camminare tra suoni spaziali, marziali e alienanti che risuonano in Sunrise (Eyes Of The Young) e How?? dove sembra navigare tra pianeti e corpi celesti, in un’ambientazione irreale creata dalle distorsioni sonore e dalla voce echeggiante che sembra danzare nel vuoto.
I Flaming Lips, anche quest’anno, ci hanno musicato un viaggio tra mondi surreali, tra unicorni e creature fantastiche, grazie a tastiere allucinogene e contorsioni musicali dalle sfumature sognanti.
Articolo del
15/02/2017 -
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