“Mantra” può essere tranquillamente definito uno dei dischi fondamentali della musica indipendente italiana. A ventidue anni dalla prima uscita - datata 1994 - il disco oggi risplende di nuova luce grazie al lavoro di Marc Urselli, l’ingegnere del suono che vanta 5 nomination e 3 vittorie ai Grammy Awards e collaborazioni con artisti di calibro internazionale, tra i quali vanno citati Les Paul, Lou Reed, Sting, Buddy Guy e Keith Richars dei Rolling Stones. Il booklet, inoltre, risulta arricchito da una nuova impaginazione dei testi e da foto originali dell’epoca riadattate alla nuova veste grafica. Album di punta del rock “senza fronzoli”, diretto e carnale, anzi, per meglio dire, “viscerale” del panorama musicale del nostro Paese, la ristampa di “Mantra” non è che una conferma di ciò che ha rappresentato all’epoca, quando era appena uscito. Il beat distorto provocato dal suono delle chitarre, lo straripare (mai disordinato, ma sempre puntuale) della batteria (Madonna, Hanno Tradito) e l’inappuntabile vis canora di Stefano Rampoldi, in arte ’Edda’, interprete dall’animo inquieto e dalla lingua tagliente, rappresentano, anche oggi, una doccia fredda per chi ascolta. Merita, d’altronde, una citazione la recente produzione artistica del cantante milanese, ritornato prepotentemente - dopo due dischi piuttosto “tiepidi” (“Semper Biot” e “Odio I Vivi” ndr) - sulla scena rock con il suo ultimo lavoro (“Stavolta Come Mi Ammazzerai?” ndr) piccolo capolavoro che molto deve, invero, all’inquietudine provocatoria e ad alcuni suoni tipici dei Ritmo Tribale. Mentre i suoni del recente Edda sono uno strano ibrido tra blues, jazz e rock, in “Mantra” a prevalere sono riff massicci, prepotentemente rock (Antimateria), che solo in rari casi si allentano e lasciano il passo a ritmi più soft (Amara, La Verità), più rilassati. È incredibile come un disco di questo calibro risulti ancora molto attuale, nonostante sia trascorso più di un ventennio e siano passate (almeno) dieci vite per Stefano Rampoldi. Bisogna dirlo: nonostante il frontman, infatti, abbia più volte preso le distanze dalla sua “produzione passata”, una eventuale reunion dei Ritmo Tribale (anche per un solo tour) potrebbe rivelarsi, alla luce di quanto appena detto su questo disco, un riuscitissimo esperimento.
Articolo del
13/06/2016 -
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